Il fondatore dei Bitcoin (Satoshi Nakamoto) identificato dall’NSA

Il “creatore” di Bitcoin, Satoshi Nakamoto, è il miliardario più sfuggente del mondo. Satoshi ha prestato grande attenzione a mantenere segreta la sua identità utilizzando le più recenti metodologie di crittografia nelle sue comunicazioni, ma nonostante questi sforzi (secondo una fonte del DHS, ovvero il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti d’America), Satoshi Nakamoto ha dato agli investigatori l’unico strumento necessario per trovarlo: le sue parole.

Utilizzando la tecnica della “stilometria“, è possibile confrontare i testi per determinare la reale fonte di un documento. Nel corso degli anni Satoshi ha scritto migliaia di messaggi ed email e la maggior parte di questi sono pubblicamente disponibili in Rete. L’NSA è stata in grado di utilizzare una tecnica di stilometria chiamata “scrittore invariante” per confrontare gli scritti di Satoshi con miliardi di “documenti campione” da persone di tutto il mondo.
Prendendo i testi di Satoshi e trovando le 50 parole più comuni, l’NSA è riuscita a creare pattern do 5.000 parole e calcolando la frequenza delle 50 principali hanno creando blocchi identificativi da 50 parole (la spiegazione non è di facile comprensione, vi invito eventualmente a leggere l’approfondimento di Wikipedia linkato sopra). Il risultato è un ‘impronta digitale’ per qualsiasi cosa scritta da Satoshi che potrebbe essere facilmente confrontata con qualsiasi altra scrittura.

Quartier generale dell’NSA a Fort Meade, Maryland

Fino a qui nulla di strano, chiunque, con i giusti software (molti dei quali Open Source e reperibili facilmente su Internet) e con un po’ di esperienza, avrebbe potuto fare questa operazione. Il vero valore aggiunto da parte dell’NSA, è la possibilità, per loro, di accedere a milioni, se non miliardi, di documenti in tutto il mondo, nonché al traffico dati passante tra i più importanti fornitori di servizi Internet.
Ciò è avvenuto innanzitutto tramite PRISM (il progetto per cui NSA è autorizzata ad accedere agli account Yahoo e Google) e poi tramite MUSCULAR (progetto con cui l’NSA copia il traffico dati dei cavi a fibra ottica che trasportano le informazioni tra i datacenter di Google, Yahoo, Amazon e Facebook). Si capisce facilmente come l’NSA è stata in grado di confrontare miliardi di testi con gli scritti di Satoshi per trovare la sua vera identità. Lo sforzo è durato meno di un mese e ha portato a una partita positiva. Pare infatti che siano stati individuati una serie di soggetti identificabili come Satoshi Nakamoto, anche se sulla questione vi è ancora assoluto riserbo.

La morale della storia? Non ti puoi più nascondere su Internet 🙂
Se vuoi provare a difenderti anche da questo tipo di analisi, esiste un progetto su Github  a cui puoi aderire per aiutare a creare un modo per scrivere senza essere identificato: https://github.com/psal/anonymouth

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