Pagare in qualsiasi negozio con i Bitcoin

Da quando è esplosa la Bitcoin-Mania non faccio altro che ricevere domande in merito e, conseguentemente, mi ritrovo a scrivere (sia su questo Blog che all’interno dei Social) quasi esclusivamente su questo argomento. In particolar modo molti mi hanno chiesto come sia possibile utilizzare i Bitcoin, in quanto i neofiti dell’argomento non hanno ben chiaro che si tratta di una valuta come qualsiasi altra e che questa può essere tranquillamente trasformata in una valuta FIAT (valuta a corso legale, come Euro/Dollari, etc…, ndr).
Dato che questo concetto non è assodato per molti (i quali spesso storcono il naso davanti alla spiegazione di come sia banale trasformare in Euro i propri BTC), oggi voglio “tagliare la testa al toro”, spiegandovi come sia possibile pagare qualsiasi esercente con i Bitcoin. Quello a cui mi riferisco è infatti una normalissima carta di debito (carta Bancomat, non carta di credito) collegata al proprio wallet Bitcoin. La particolarità di tale carta (di cui dopo parleremo nel dettaglio tra poco) è quella di convertire automaticamente i vostri BTC in valuta FIAT al momento dell’acquisto, così che il commerciante riceva direttamente la valuta da lui stabilita, senza nemmeno accorgersi del passaggio. In parole povere, ai suoi occhi, si tratterà di un normalissimo pagamento con carta, non accorgendosi nemmeno che quella carta con cui stata effettuando il pagamento è basata esclusivamente sui Bitcoin.

La carta in questione è emessa dalla London Block Exchange (LBX), startup con sede a Londra, la quale è riuscita a raccogliere sul mercato finanziamenti per 2 milioni di sterline, ottenendo per la sua attività l’approvazione della Financial Conduct Authority, la Consob britannica. Una volta effettuata l’iscrizione, verrete messi in lista di attesa per la ricezione della vostra carta di debito, con le relative istruzioni su come procedere.
Come poco sopra vi accennavo, la carta emessa da LBX non è l’unica di questo tipo. Molti exchange, tra cui per esempio Bitstamp, permettono di richiedere una carta di debito collegata al proprio account, nel quale sono depositati i Bitcoin (in questo momento, la richiesta della carta su Bitstamp è sospesa, come da screenshot qui sotto riportato).
Altra carta ancora, questa disponibile, è BitPay, la quale risulterà come una normalissima carta Visa.

Resta il fatto che, al di là della possibilità di pagare direttamente nei negozi con simili carte, niente vieta, in qualsiasi momento, di convertire i propri Bitcoin in Euro, per poi trasferire la somma di denaro all’interno del proprio conto corrente. Sfortunatamente, la gran parte dei nuovi utenti che si stanno affacciando sul mondo delle criptovalute non hanno ben chiaro questo concetto e continuano a ritenere BTC una valuta virtuale non spendibile 🙂 

2 commenti
  1. Grazie Luca. Parlo da ignorante quindi mi scuso se dirò banalità. Mi parrebbe che il problema sia l’accettazione dello strumento bitcoin da parte del mond Reale. Una moneta é, a quel che so io, tale per la fiducia attribuitale, fiducia che passa per un’autoritá riconosciuta che “ci mette la faccia”. Quindi per ora bitcoin sarebbe più una forma di investimento, dicono. Certo che se cominciano ad essere accettati pagamenti sotto forma di carte di debito la mutazione in moneta franca sarà difficilmente negabile. Non trovi peró che la presenza degli exchange, cioé sorta di banche dei bitcoin) indeboliscano un po’ il sogno dell’indipendenza?
    Cioé non é possibile usare la blokchain (che a mala pena intuisco cosa sia, una sorta di registro comune a tutti) per far divenire, ogni nodo, banca? Cioé rendere ogni cosa distribuita? Spero di non aver detto una castroneria. Ciao, grazie e buon Natele

    1. Ciao Robo,
      Prima di tutto il problema è quello di identificare la vera natura del Bitcoin. Come tu giustamente affermi, una moneta ha valore di scambio in quanto colui che la utilizza ha la prospettiva che la moneta stessa verrà in futuro accettata come mezzo di scambio.
      A tal primo proposito ti rimando a questo bellissimo intervento di Stefano Capaccioli, tra i massimi esperti di materia fiscale e giuridica delle criptovalute in Italia.

      Video: https://www.youtube.com/watch?v=odkZs2szBpY

      Per quanto riguarda l’indipendenza di cui mi stai parlando, devi considerare il fatto che gli exchange non sono per niente fondamentali per l’ecosistema dei Bitcoin. Sono probabilmente dei mezzi utilissimi per la circolazione e lo scambio degli stessi, ma non fondamentali per la blockchain.

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