Mi sono finto ignorante in Web Marketing ed ho assunto alcuni “Esperti” e “Marketers”. Ecco cosa mi hanno venduto

Non ne potevo davvero più. Ovunque navigassi, advertising di sedicenti esperti e “Marketers” (come ora adorano farsi chiamare) che millantavano di guadagnare milioni di Euro e di far guadagnare ai loro clienti altrettanto. Sono in questo settore, a livello professionale, dal 2007 e credo, oggettivamente e sinceramente, di avere una discreta conoscenza dell’ambiente e dei retroscena che i nuovi arrivati (senza nulla togliere a quei pochi davvero competenti) nemmeno si possono immaginare.
Il bivio era quindi: o sono sempre stato un incompetente, non riuscendo a godermi la bella vita con il Jet privato di cui quasi tutti si vantano, oppure questi individui erano (e sono) dei bufalari.

Per togliermi ogni dubbio, ho deciso di investire qualche migliaio di Euro in questi consulenti/esperti/guru/marketers per capire come lavorano, cosa fanno, cosa non fanno, i servizi proposti e sopratutto i risultati che avrebbero portato.
In questo (corposo, ma divertente) articolo, ho deciso di raccontarvi un esperimento durato quasi un anno, in cui ho acquistato diverse consulenze dai soggetti sopraindicati. Per una questione di correttezza morale/etica/professionale non divulgherò i nomi di questi “professionisti”, ma non vi negherò abbondanti screenshot di conversazioni e dettagli succosi.

Come ho iniziato?

Prima di tutto avevo bisogno di un progetto e di una motivazione per contattare questi super-guru che si credono Richard Branson d’Italia (nota di colore fondamentale: quasi tutti si occupano anche di formazione personale, crescita personale, motivazione e quant’altro. Sinceramente non so perché, forse hanno guardato troppe volte “The Wolf of Wall Street”, ma in fondo è già tanto se hanno una P.Iva). Avevo bisogno di un motivo sopratutto perché con una breve ricerca su Google sarebbe stato semplice accorgersi che dopotutto non sono così ignorante in materia come avrei voluto far credere.
Mi sono quindi inventato la seguente storiella:il ragazzo che si occupa di advertising, ed in particolar modo di Social Media Marketing, ha trovato una posizione lavorativa più interessante di quella che io posso offrire, quindi necessito di trovare un sostituto. Avendo sempre avuto una figura di riferimento, non mi sono più occupato direttamente di advertising, delegando tutto alla figura uscente. Ho quindi bisogno di qualcuno che possa sostituirlo.

Bene. Il primo, semplice, passo era stato fatto. Avevo una piccola scusa credibile per approcciare questi soggetti, adesso dovevo trovarli.
Beh… forse questo secondo step era ancora più semplice. Le campagne pubblicitarie di questi guru invadono quotidianamente i Social, quindi sono bastati due click sulle loro landing page (tutte rigorosamente fatte con ClickFunnel, uno strumento che chiede, nel pacchetto base, ben 99 Euro/mese per costruire una paginetta HTML che potrebbero fare con strumenti ben più economici o con un MINIMO di conoscenze. E questo già fa capire tutto).
In aggiunta a ciò, ho pubblicato una serie annunci all’interno di alcuni gruppi in cui il 90% degli utenti sono soggetti che, stancati di fare un vero lavoro, si improvvisano “Digital Marketers”, ponendo domande ridicole nonostante al contempo si vendano come consulenti. Ed il problema è questo: nessuna domanda è in realtà stupida, se un nuovo utente vuole imparare qualcosa che ben venga. Il problema è che, nel frattempo, questi soggetti si millantano esperti Digital e VENDONO (cioè, si FANNO PAGARE) consulenze su argomenti che non conoscono. Insomma, vedo poca differenza tra loro ed uno studente di Giurisprudenza che inizia ad esercitare la professione al primo anno di lezioni. Ma continuiamo.

Uno dei tanti annunci pubblicati

Il progetto

Dato che non mi sarei mai sognato di lasciare in mano ad una persona qualsiasi il progetto di un cliente vero e proprio (in realtà, nemmeno dovremmo parlare di “progetto” in questi caso, ma piuttosto di business già avviati, ma sorvoliamo queste pignolerie e concentriamoci sul succo dell’articolo), dovevo trovare un qualcosa sul quale far lavorare queste persone.
Idea geniale: prendiamoli per i fondelli senza che loro se ne accorgano!
L’idea era questa: “Dato che il Web è invaso da sedicenti esperti di Digital Marketing, vorrei propormi come esperto del settore vero e proprio, fornendo consulenze ad aziende che non siano di una verticalità precisa”. Sostanzialmente, svelando un po’ quelle che sono le mie competenze, ho chiesto a questi soggetti di studiare una campagna per promuovere le mie competenze rispetto ai tanti improvvisati “marketers” (proprio non riesco a scriverlo senza le virgolette, perdonatemi) e di far leva proprio su questo aspetto per ottenere dei contatti.

Chi ha risposto alla mia offerta di lavoro

La chiunque. A professarsi esperti del settore ho avuto veramente qualsiasi tipo di persona.
La proposta che più mi ha fatto sorridere (e non ridere, sia chiaro, in quanto la situazione porta un senso di tristezza con se) è un ragazzo che, finito il Liceo, aveva lavorato nel reparto confezionamento di un’azienda produttrice di succhi di frutta per 3 mesi, per poi riciclarsi esperto di Comunicazione Digitale senza che sul suo Curriculum comparissero esperienze o nozioni di alcun tipo nel settore (vi era solo un corso da pizzaiolo ed il Diploma ad un Liceo Scientifico).
Ah, vi mostro ovviamente la sua presentazione, perchè secondo me è davvero unica (sì, è lui che punta il dito in stile manifesto dello Zio Sam nel famoso “I Want You in US Army!”)

Un’altra persona, che si definisce “Tecnico Informatico” nel suo profilo, mi ha regalato questa conversazione:

Iniziano le danze

Adesso, entriamo nel vivo. Iniziamo a parlare dei costi sparati, delle consulenze fornite, dei lavori svolti e, sopratutto… dei risultati ottenuti (potete scommettere fin da subito se ci sono stati, la quotazione è 1:1).

L’ultimo consulente, che chiamerò Mario (nome di fantasia), mi sembra quello maggiormente interessante. Abbastanza professionale, con alle spalle la consulenza di un esperto di auto e moto che mi capita spesso di vedere online (e quindi, penso che sia anche merito del suo lavoro se ciò accade) e non troppo fuffarolo, anche se sempre incentrato in quelle idiozie dedicate alla crescita personale e similari. Ma vabbè, nessuno è perfetto.
Gli racconto la storiella sul progetto, chiedendo un preventivo, che prontamente mi arriva insieme alla sua presentazione, in cui vanta oltre 140 clienti nel 2018 e 200 siti online sempre nello stesso anno. Facendo qualche ricerca online un po’ più approfondita, invece, non mi risultano tutti risultati/lavori posti in essere. Inoltre, alla mia precedente richiesta di un PDF contenente delle Case History, mi è pervenuto un documento contenente esclusivamente 6 clienti (quindi, o ha perso 134 clienti in pochi mesi, oppure qualcosa non torna proprio).
Ma sorvoliamo, alla fine si tratta di “vendersi” o, per dirla in tono più giuridico ed economico, di dolus bonus (definizione).

La proposta economica da lui inviata è di 750 Euro + IVA (915 Euro totali) per un progetto dalla durata di 3 mesi come test per poterci conoscere. Ma quali sono questi super servizi che, secondo la sua presentazione personale, dovrebbero permettermi di generare lead ed aumentare il fatturato? Ricordiamoci che la mia richiesta specifica è: “Voglio promuovere la mia persona (personal brading) e la mia società per vendere consulenze di Digital a liberi professionisti e PMI”.
In soldoni? Due macro-gruppi:

  1. Farmi comprare un account mensile su ClickFunnel dal costo di 99 Euro/mese e creare delle campagne sponsorizzate su Facebook/LinkedIn che portino alle landing page create con lo strumento precedente.
  2. Farmi acquistare il piano Premium di LinkedIn per poter inviare messaggi in massa (spamming puro, ndr) a persone potenzialmente interessate

Per il momento, non voglio commentare con voi la proposta. È giusta? C’è qualcosa di sbagliato? Non fermiamoci su questo aspetto al momento. D’altronde, se porta risultati, tutto il resto non conta. Confermo quindi la mia volontà di voler procedere, firmo il contratto ed inoltro il pagamento della prima rata. Si parte!
La prima cosa che viene fatta, è la realizzazione di un foglio di calcolo condiviso che non verrà più aggiornato durante l’arco dei 3 mesi. Si tratta di un documento riassuntivo delle attività che verranno poste in essere durante questo periodo e che qui vi mostro.

Mario (ricordiamoci, nome di fantasia), mi prepara un testo LinkedIn basandosi sulla pagina “Chi Sono” di questo Blog e me lo manda per approvazione.
Nel frattempo, si concentra nella realizzazione delle pagine del funnel mediante ClickFunnel (da me acquistato su sua direttiva), mandandomi anche quelle in anteprima per l’approvazione da parte mia.

In attesa del completamente del lavoro, ricevo da parte di Mario una chiamata in cui mi offre “un’opportunità unica” (a suo dire, ndr), ovvero l’invito ad un “evento stupendo sulla Vendita e Negoziazione!” (testuali parole riprese dalla mail ricevuta a seguito della telefonata, di cui trovate lo screenshot qui sotto). Partiamo male. Ma qui pensano di prendermi in giro? Sappiamo entrambi che è tutto un giochino, questo, per potermi ad un evento di bassissimo livello il cui unico scopo sarà farmi acquistare un ulteriore corso o servizi e di cui tu, caro Mario, prenderai una provvigione.

Ma andiamo avanti, sorvoliamo anche su questa cosa.
Arrivano finalmente le prime bozze delle landing page facenti parte del funnel di vendita studiato da Mario. Il risultato sono delle semplici paginette che mi costano ben 99 Euro al mese, quando avrei potuto fare lo stesso lavoro con delle basiche conoscenze di HTML, PHP e CSS, o con un semplice plugin WordPress.
Mi fido, andiamo avanti, nel complesso non dicono niente di strano, riprendono semplicemente le notizie contenute in questo Blog e quelle da me raccontate durante le diverse telefonate conoscitive che abbiamo fatto.

Una volta avuta la mia approvazione, è tempo di fare le campagne su Facebook e far partire i messaggi LinkedIn. La prima strategia, mi ripeto, ha lo scopo di portare traffico sul funnel, mentre l’invio di messaggi su LinkedIn si propone di ottenere un lead/ingaggio a seguito dell’invio di una mia breve presentazione, senza dover passare per forza di cose dalle landing page.
Il testo da inviare su LinkedIn? A tratti imbarazzante, dal mio personale punto di vista. Se ricevessi una roba simile, la cestinerei immediatamente. Ma forse, non tanto per il testo in se per se, quanto per le modalità di esternazione di una comunicazione di questo tipo.Insomma, non mi pare proprio una bellissima strategia.
Qui sotto vi propongo il testo consigliato dal nostro Mario.

Ok, siamo partiti, ci siamo.
Campagne Facebook realizzate (circa 20 Euro al giorno di budget) che puntano alle landing e messaggi LinkedIn partiti.
Mi aspetto quanto meno un paio di lead al giorno. Insomma, se riuscissi a chiudere anche un solo cliente al mese potrei ritenermi soddisfatto.

Cosa accade a questo punto? Niente. O quasi.

Arrivano visitatori sulla landing, ma praticamente lasciano subito la pagina Web. Nel frattempo qualcuno compila il modulo di contatto, ma alla fine le email si rivelano fasulle o alle quali non risponde nessuno.
Mario apporta delle modifiche, dicendo che bisogna ottimizzare il funnel, ma i risultati non arrivano. L’unico risultato certo è che ogni mese mi sto ritrovando a spendere, per fare un riepilogo:

  • 250 Euro + IVA/mese di consulenza
  • Tra i 400 e 600 Euro/mese di campagne Facebook
  • 99 Euro + IVA/mese per l’acquisto di ClickFunnel per tenere online una pagina HTML

Ancora niente. Passa il tempo, escono i soldi, ma niente sul fronte.
Dopo una prima ottimizzazione, Mario sembra perdere il tiro. Non seguono email di assistenza o telefonate, ma semplicemente la cosa muore lì. Il documento di lavoro da lui realizzato non viene aggiornato, non so più niente. Le campagne continuano ad essere attive (con qualche modifica iniziale per “aggiustare il tiro”), ma di risultati veri nemmeno l’ombra.
Dopo circa due mesi, mi annoio a seguire la situazione. L’esperimento per me si può dire concluso. Al termine del contratto di tre mesi, nessuno si fa sentire e decido quindi di disdire tutti gli abbonamenti attivati e di interrompere le campagne pubblicitarie.

Quindi, quali sono stati i risultati?

Non credo che ci sia bisogno di dirlo. Nessuno.
Questo esperimento mi è costato oltre 1.500 Euro, ma ha confermato la mia idea iniziale che non mi faceva dormire la notte: la maggior parte di questi Guru sono venditori di fumo e no, non sono io ad essere rimasto indietro nel mercato (cosa di cui avevo paura, vedendo spesso screenshot di risultati pazzeschi).

Che fine hanno fatto questi soggetti, dopo un anno di distanza?

Ho iniziato a scrivere l’articolo nei primi mesi nel 2019 e tra i diversi impegni, sono riuscito a terminarlo solo a Novembre 2019! Di tempo ne è quindi passato e quindi sorge spontanea la domanda: ma tutti questi fanta-guru e super espertoni, cosa stanno facendo? Continuano ad esercitare una professione per cui, abbiamo visto, non sono propri questi grandi esperti? Hanno imparato il mestiere? Oppure il mercato ha riconosciuto la loro inadeguatezza, tagliandoli fuori?
Per quanto riguarda le candidature ricevute, in quasi tutti i soggetti, ad oltre un anno di distanza, non vi è traccia che stiano continuando ancora questo percorso. Alcuni, però, continuano a promuoversi come esperti Digital, ma di cui, facendo una ricerca in Rete, non si trova assolutamente niente.

Il nostro Mario, dopo diversi mesi di pausa in cui è sparito anche dai Social, sembra tornato operativo, pubblicando video dedicati al Personal Branding e similari, senza capire esattamente cosa offra.

Che cosa voglio dire con questo articolo? Voglio prendere in giro qualcuno?

Assolutamente no, non voglio prendere in giro nessuno ed è giusto che, se le persone credono nelle loro capacità, facciano di tutto per promuoversi. Questo articolo (critico, ovviamente), fa riferimento al fenomeno dei “Marketers” e finti guru del mondo Digital che stanno rovinando clamorosamente il mercato (in cui gli esperti sono tantissimi, e spesso sono anche persone che fino ad ieri facevano un lavoro completamente diverso) e che danneggiano, spesso e volentieri, professionisti ed imprese che, credendo nelle parole di questi soggetti, si lasciano abbindolare (spesso si tratta di piccole realtà dove l’amministratore delegato o il piccolo manager non è in grado di valutare correttamente ciò che gli viene raccontato).

Molte volte mi ritrovo davanti a potenziali clienti che mi rispondono “Guarda, abbiamo già avuto un professionista che si occupata del lato Digital dell’impresa, ma dopo un anno, non abbiamo visto risultati e preferiamo fare tutto internamente“. Come non essere d’accordo con queste parole? Non è semplice spiegare, anche perchè serve tempo, che le cose sono in realtà differenti e che, sfortunatamente, questo fenomeno dei super-guru pompati dal film “Walf of Wall Street” e similari NON sono dei professionisti e che da questi sono stati raggirati.

2 commenti
  1. Grande Luca, come sempre d’altronde!!!
    Comunque ad oggi il web è pieno di millantatori di tutti i tipi, addirittura c’è uno che ha creato il metodo “mai più senza soldi” e sempre come i soliti noti, ha posti limitati solo per pochi, l’offerta a prezzo speciale scade tra 5 giorni, primi video gratuiti ecc……il problema è che truffano soldi a chi ne ha pochi e che crede di poter guadagnare qualcosa, per poi magari sentirsi dire che non si è impegnato abbastanza, che le persone che lo circondano sono negative ecc….. per fortuna ci sei tu che dispendi consigli e guide gratuite……tu hai un’etica vera legata alla conoscenza e alla tua curiosità e non al solo Dio denaro….un saluto….ciao

  2. Beh, Luca, però anche tu… Volevi davvero trovare un “guru” che ti realizzasse il progetto a 750 euro?
    Un professionista serio per quella cifra ti può dare una giornata del suo lavoro. Magari anche due, se è un ragazzo giovane, ma non certo di più 😉
    Un saluto

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